Care colleghe, cari colleghi giornalisti e comunicatori,
Nei giorni che precedono il Natale pare quasi che il mondo rallenti un po’ la sua folle corsa verso un domani che non sempre riusciamo a comprendere. Si risveglia la parte bambina di ciascuno di noi e ci riappropriamo, anche se per un tempo troppo limitato, della capacità di sognare. Allora oggi vorremmo provare con tutti voi a giocare con la fantasia: una leggenda narra che uno dei Re Magi riuscì a grattar via dalla stella cometa un po’ di polvere dorata e la nascose in una teca come un monile prezioso. Passando per un’altra strada tornò nel suo regno. Poi scoppiarono guerre, vennero le carestie e il Re Magio e tutti quanti si dimenticarono quello scrigno. Fu ritrovato secoli e secoli dopo, da un distratto monaco copista. In modo un po’ maldestro provò ad aprire quella scatola e… scintille di stella finirono ogni dove, perfino nel suo calamaio. Ripulì tutto, ma si accorse che l’inchiostro della sua boccetta aveva cambiato leggermente colore. Ogni anno, nella notte di Natale, le parole scritte da quel monaco si illuminano. Pare che, dalle pagine dei suoi libri, escano giocose falci di luce. C’è perfino chi azzarda l’ipotesi che ogni frase scritta, in quella notte, si avveri. Pare che possa cambiare i destini del mondo.
Ora torniamo al presente. Quante volte ci accade, senza guardare la firma, di riuscire a indovinare l’autore di un articolo o di un servizio, soltanto osservandone lo stile ed il modo in cui i contenuti vengono esposti? Questo perché ciascuno di noi, per quanto si sforzi di essere imparziale, mette un pizzico di sé in ogni testo. Allora è fondamentale che giornalisti e comunicatori cattolici continuino ad intingere il loro pennino nella polvere di quella stella. Perché anche le nostre pagine possano brillare della luce di quei valori che il nostro tempo sembra quasi aver dimenticato.
A voi, colleghe, colleghi e amici, i nostri migliori auguri per un santo e sereno Natale. E… parole luminose per tutti!
Alessandro Ginotta
Presidente UCSI Piemonte
Padova, Cappella degli Scrovegni, “Adorazione dei Magi” (datazione 1303-1305), affresco di Giotto