Corso di formazione: “Fare il giornalista nel terzo millennio. Mission Impossible?”


Entrare nel mondo della comunicazione e dell’informazione per i giovani d’oggi assomiglia a una sfida degna di Ethan Hunt, il personaggio interpretato da Tom Cruise nel celebre film ‘Mission Impossible’, alle prese con complotti internazionali assai ardui da sventare.
Un’iperbole? Può darsi.

Ma se l’informazione per continuare ad essere il polmone della società democratica ed avere quindi un futuro, ha bisogno dei giovani è altrettanto vero che, affinché questo accada, la stessa informazione deve dare dignità, lavoro (retribuito) e futuro ai giovani.

Se questo non accadrà, la sopravvivenza del giornalismo sarà davvero una ‘mission impossible’ e a vincere saranno le fake news più o meno orchestrate da qualche ‘potere forte’, con il rischio di veder trasformato il nostro sistema democratico in una ‘democratura’, in un regime politico-istituzionale improntato alle regole formali della democrazia ma ispirato nei comportamenti a un autoritarismo sostanziale.

Nasce da queste considerazioni il corso di formazione organizzato

sabato 4 febbraio alle 9.30
nel Teatro Santuario di Santa Rita da Cascia
via Giuseppe Vernazza, 26/B – Torino

da Usci e Fisc Piemonte che quel giorno invitano gli operatori dell’informazione e della comunicazione a festeggiare la ricorrenza di San Francesco di Sales, patrono dei giornalisti e dei comunicatori.

Temi della giornata saranno:

La nuova frontiera del giornalismo digitale; un ‘vecchio’ giornalista guarda ai giovani (Alessandro Banfi, già direttore TG-COM24, conduttore ed autore televisivo);
Oltre lo scandalo e l’indignazione: giornalismo d’inchiesta e giornalismo costruttivo (Assunta Corbo, fondatrice di Constructive Network)
Raccontare i sogni, le storie, i bisogni esistenziali e materiali di uomini e donne del nostro tempo: non basta piangere sulla città (Alberto Chiara, caporedattore di Famiglia Cristiana)
San Francesco di Sales e noi. Attualità di un messaggio (don Fabrizio Casazza, consulente ecclesiastico Ucsi Piemonte; Giorgio Agagliati, diacono, docente Università Iulm, vicedirettore “Il diaconato in Italia”)
Geolocalizzare l’informazione tra giornalismo di prossimità e giornalismo globale. Settimanali locali (e diocesani), informazione radiotelevisiva, quotidiani, social. Tra jungla e universo. (Chiara Genisio, vicepresidente FISC e direttore AGD Piemonte; Alessandra Ferraro, presidente Ucsi Valle d’Aosta)
Il diritto di informare, il diritto ad essere informati. Quando la notizia è socialmente utile. Prima regola: la verifica delle fonti. Seconda regola: gerarchizzare le notizie. Come lavorano i giornalisti del terzo millennio (Francesco Antonioli, direttore di Mondo Economico e giornalista La Repubblica, membro Consiglio Disciplina OdG).

Parteciperanno all’incontro: Stefano Tallia (presidente Ordine dei Giornalisti Piemonte), Silvano Esposito (presidente Associazione Stampa Subalpina); anima e modera la discussione Alessandro Ginotta (presidente Ucsi Piemonte).

Programma

Ore 9.30 – 12.30: Convegno-corso di formazione (con crediti giornalistici): Fare il giornalista nel terzo millennio. Mission Impossible?”
Ore 12.45: Momento conviviale.
A seguire, incontro: “Insieme per ri-costruire l’UCSI Piemonte”. Con Alessandro Ginotta e Alessandra Ferraro (presidente Ucsi Piemonte e Valle d’Aosta), e rappresentanti del direttivo regionale e nazionale Ucsi.
Ore 15: Santa Messa nel Santuario di Santa Rita di Cascia

Chi è San Francesco di Sales


Francesco di Sales è stato un «uomo ponte» che ha testimoniato la sua fede in un contesto ostile, vivendo un tempo di passaggio. Davanti ai problemi nuovi che sfidavano la Chiesa e il mondo non ha dato risposte vecchie, ma ne ha cercate di nuove, come tante volte papa Francesco invita a fare oggi, chiedendo creatività. San Francesco radicò la controriforma cattolica nel «sentire interiormente» la via indicata da Dio verso la libertà: Scrisse lettere (più di 30 mila), predicò in un contesto calvinista, parlò di Dio nei colloqui personali, fondò insieme ad Antonio Favre l’Accademia Florimontana (1606-7), per incoraggiare l’approfondimento teologico, filosofico, scientifico e letterario. Scelse come simbolo l’arancio, un sempreverde, che porta fiori e frutti quasi in tutte le stagioni. Anche oggi viviamo un profondo cambiamento d’epoca che pone sfide nuove e richiede nuove risposte anche per quanto riguarda i modi della comunicazione. San Francesco comunicò la fede attraverso i «nuovi media» del suo tempo, per ‘sanare’ le fratture religiose e politiche in un’Europa alla ricerca della pace nella cultura e nella società.
Come prete visse delle sconfitte: dal pulpito non era ascoltato, così cominciò a pubblicare i cosiddetti «manifesti», fogli volanti che si possono paragonare a grandi tweet del tempo, che affiggeva ai muri o faceva scivolare sotto gli usci delle case. Proprio per questo suo modo di cercare forme nuove di comunicazione la Chiesa ha messo sotto la sua protezione la vita di giornalisti e scrittori.
(Vania De Luca, vaticanista del TG3, già presidente nazionale UCSI)

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